Skye Gyngell, chef australiana, racconta la sua battaglia contro il cancro che le ha tolto il gusto e l’olfatto, ma non la speranza di tornare a vivere la sua passione per la cucina.
La storia di Skye Gyngell, chef stellata australiana, rappresenta un esempio di coraggio e resilienza. Colpita da un raro tumore della pelle, il carcinoma a cellule di Merkel, ha perso il gusto e l’olfatto, sensi fondamentali per chi lavora in cucina. Tuttavia, grazie alla sua determinazione e a un viaggio rigenerante sull’isola greca di Patmo, Skye è riuscita a riappropriarsi della sua vita e della sua carriera. La sua esperienza ci insegna che le difficoltà possono essere superate con speranza e fede.

La diagnosi devastante e le conseguenze sul piano professionale
Ad aprile 2024, Skye Gyngell ha ricevuto la notizia che avrebbe cambiato il corso della sua vita: la diagnosi di un carcinoma a cellule di Merkel, un tipo di tumore della pelle particolarmente aggressivo e in stadio avanzato. Il cancro si era già diffuso alle ghiandole salivari, richiedendo un intervento chirurgico per la loro asportazione e cicli di radioterapia. La perdita del gusto e dell’olfatto ha rappresentato un duro colpo per la chef, che si è trovata a dover affrontare una sfida senza precedenti nella sua carriera.
Il racconto di una difficile battaglia
In un’intervista al Financial Times, Skye ha condiviso il suo dramma personale: “Prima della radioterapia, mi avevano avvertito: avrei perso il senso del gusto e dell’olfatto. Ho pianto. I cibi salati, all’improvviso, non lo erano più. Qualsiasi cosa contenesse peperoncino era diventato il curry più piccante del mondo. Un cucchiaino di zucchero equivaleva a venti cucchiai e tutto il resto aveva sapore di fazzoletto bagnato”. Nonostante questo, Skye ha continuato a lavorare, affidandosi a una brigata di cucina competente e affidabile, dimostrando che si può comunque eccellere nel proprio lavoro anche quando la vita mette a dura prova.
Il viaggio a Patmo e il ritorno alla normalità
Dopo il trattamento, la chef ha deciso di recarsi a Patmo per ritrovare energia e serenità. “Visitai la grotta dove San Giovanni scrisse l’Apocalisse. Ho acceso una candela e recitato una preghiera. Quando sono uscita, ero convinta di aver sentito l’odore del frutto della passione”, ha raccontato. Questo episodio, che potrebbe sembrare un miracolo, ha segnato l’inizio del recupero dei suoi sensi. Tornare a percepire i profumi e i sapori familiari è stato per Skye un nuovo inizio, permettendole di apprezzare il cibo come mai prima.
Un esempio di resilienza e determinazione
La storia di Skye Gyngell non è solo quella di una malattia e della lotta contro di essa, ma è anche un racconto di speranza e forza interiore. Nonostante la gravità della diagnosi e le difficoltà incontrate, la chef ha saputo affrontare la situazione con coraggio, trovando in se stessa e nelle sue esperienze la forza per andare avanti. Il suo percorso ci ricorda che, anche quando tutto sembra perduto, esistono sempre possibilità di rinascita e recupero.