La sostenibilità degli insetti come fonte alimentare: tra illusioni di salvezza e realtà complesse di impatti ambientali che non sempre rispondono alle aspettative.
Uno studio scientifico inglese ha recentemente portato alla luce che mangiare insetti potrebbe non essere la soluzione sostenibile che molti speravano. Le farine di insetti, spesso considerate un’alternativa ecologica alle proteine animali tradizionali, non sembrano avere l’impatto ambientale ridotto che si era immaginato.
L’analisi del ciclo di vita ha rivelato che, sebbene gli insetti possano contribuire alla decarbonizzazione, non sono la panacea universale contro i problemi ambientali. Questo studio invita a riflettere e a porre attenzione su come affrontare la questione della sostenibilità alimentare.

L’impatto ambientale della carne e il ruolo degli insetti come mangime
Lo studio condotto dalla società Ricardo, su commissione del DEFRA britannico, ha evidenziato l’impatto ambientale significativo della produzione di carne negli allevamenti industriali. Questa ricerca ha calcolato che oltre un quinto delle emissioni di gas serra è attribuibile alla produzione di carne, con un impatto particolarmente elevato da parte di maiali e pollame. Tuttavia, l’uso di insetti come mangime, anziché per il consumo umano diretto, è stato esaminato per valutare alternative più sostenibili. La mosca soldato nera è stata la specie scelta per il confronto, mettendola a paragone con la soia coltivata in Brasile e il nasello blu delle coste scozzesi.
Le sfide degli insetti come soluzione sostenibile
Il rapporto della Ricardo ha sottolineato che gli insetti possono decarbonizzare gli allevamenti animali a determinate condizioni, come l’uso di fonti energetiche pulite e la minimizzazione dell’impiego energetico. Tuttavia, nessuna categoria ha mostrato risultati eccezionali in questo contesto.
Sebbene gli insetti non siano la soluzione definitiva ai problemi ambientali, possono comunque offrire un contributo significativo se gestiti correttamente. La questione della sostenibilità richiede un approccio complesso e ponderato, piuttosto che semplici soluzioni.
La complessità dell’uso dei sottoprodotti degli insetti
Un altro aspetto interessante dello studio riguarda l’uso dei sottoprodotti organici degli insetti, come fertilizzanti. Non ci sono ancora dati certi sugli effetti positivi e sulle conseguenze a lungo termine di questi prodotti sul suolo e sulle colture agricole. Questo rappresenta una sfida ulteriore, poiché l’uso sostenibile degli insetti richiede una comprensione più approfondita delle loro implicazioni ecologiche. È chiaro che il potenziale degli insetti come fonte sostenibile di proteine e fertilizzanti non è ancora completamente esplorato e compreso.
In conclusione, mentre l’idea di utilizzare gli insetti come alternativa sostenibile continua a essere esplorata, lo studio invita a una visione più critica e informata. Gli insetti non sono una soluzione magica, ma possono fare parte di un approccio più ampio e integrato alla sostenibilità alimentare. Questo richiede ulteriori ricerche e innovazioni per affrontare le complessità e ottimizzare i benefici potenziali degli insetti nel contesto ambientale globale.