Report mette in luce le contraddizioni tra dichiarazioni pubbliche e attività commerciali di Michela Vittoria Brambilla nel settore del salmone e dei prodotti vegani.
Nel mondo della gastronomia e della sostenibilità, le inchieste di Report pongono spesso l’accento su questioni controverse legate all’industria alimentare. L’ultima indagine ha messo sotto i riflettori il salmone da allevamento e la figura di Michela Vittoria Brambilla, nota parlamentare e animalista, coinvolta nel commercio di salmone e gamberetti.
L’inchiesta rivela intrecci sorprendenti tra aziende ittiche e produttori di alimenti vegani, sollevando interrogativi sulla trasparenza e sull’etica dietro queste operazioni commerciali. Attraverso un viaggio in Scozia, la giornalista Giulia Innocenzi indaga sulle condizioni degli allevamenti di salmone, rivelando gravi problemi di sovraffollamento e inquinamento.

Le connessioni tra società ittiche e prodotti vegani
L’inchiesta di Report inizia con l’analisi delle contraddizioni tra le dichiarazioni pubbliche e le attività commerciali di Michela Vittoria Brambilla. Alcune società di prodotti ittici, come Prime Group International e Food From the World, risultano collegate alla parlamentare. Sorprendentemente, i camion di Food From the World, che trasportano salmone e gamberetti, riforniscono anche Io Veg, un’azienda di prodotti vegani associata alla Brambilla.
Questa scoperta ha portato alle dimissioni dell’amministratore vegano e all’intervento dell’Azienda Territoriale Brianza, che ha sanzionato il legame tra Io Veg e Food From the World, sollevando dubbi sulla trasparenza delle operazioni.
Condizioni critiche negli allevamenti di salmone scozzesi
Giulia Innocenzi, durante la sua indagine in Scozia, ha scoperto che il salmone di Food From the World proviene dalla Highland Smoked Salmon. Tuttavia, le porte dell’azienda sono rimaste chiuse alle domande. Con l’aiuto di un investigatore privato, Innocenzi ha visitato uno degli allevamenti di salmone, dove ha riscontrato condizioni critiche: salmoni morti o moribondi con gravi ferite, causate principalmente dal sovraffollamento delle vasche.
Ogni vasca contiene fino a 100.000 esemplari, con i maggiori allevamenti che ne ospitano fino a un milione, creando un ambiente favorevole alla proliferazione di malattie e parassiti come i pidocchi di mare.
L’impatto ambientale e i rischi per i consumatori
La mortalità dei salmoni negli allevamenti è aumentata significativamente, passando dal 7% al 25% negli ultimi dieci anni, con 17 milioni di salmoni morti annualmente. Per combattere i parassiti, vengono utilizzate sostanze chimiche nei mangimi, come azametifos e dentametrina, che non solo impattano l’ambiente marino, ma possono arrivare fino ai consumatori. Queste pratiche sollevano preoccupazioni sulla salubrità dei prodotti ittici e sull’impatto ambientale delle aziende. L’inchiesta di Report ci ricorda l’importanza di essere informati su ciò che mettiamo nei nostri piatti e di considerare le implicazioni etiche e ambientali delle nostre scelte alimentari.