Il brodo di giuggiole non è solo una ricetta dolce, ma è anche un modo di dire. Sapete come si prepara e cosa significa? Ecco tutte le risposte.
Le giuggiole sono il frutto di un piccolo arbusto proveniente dall’Asia e particolarmente diffuso anche nel nostro paese. Caratterizzati da una buccia sottile di colore marrone chiaro e da una polpa dolce seppur tendente all’acidulo, le giuggiole sono utilizzabili nella preparazione di svariate ricette dolci come marmellate, composte o bevande.
Conoscete l’espressione “andare in brodo di giuggiole”? Il modo di dire si utilizza in riferimento ad uno stato d’animo di particolare benessere e godimento. E questo la dice lunga su quanto è buona questa preparazione!
Sapete poi che Arquà Petrarca, un piccolo paese della provincia di Padova, ha riconosciuto la giuggiola come frutto simbolo del territorio? Ogni anno a ottobre si tiene una grande festa dedicata proprio a questo frutto. Se vi abbiamo incuriosito abbastanza… ora è giunto il momento di mettersi all’opera!
Come fare il brodo di giuggiole: ricetta originale
- Dopo aver raccolto le giuggiole, sciacquatele, scolatele bene dall’acqua e privatele dei semi poi lavate bene anche l’uva.
- Mettete le giuggiole in una pentola abbastanza capiente con l’uva e lo zucchero.
- Coprite con l’acqua, portate sul fuoco e fate bollire per 90 minuti ricordandovi di mescolare ogni tanto.
- Aggiungete le mele cotogne già lavate e sminuzzate e lasciate addensare.
- Unite il vino, alzate la fiamma e fate evaporare l’alcol.
- A questo punto grattugiate la scorza del limone ben lavato e mescolate bene. Quando il brodo avrà raggiunto una consistenza fluida, spegnete la fiamma e fate intiepidire poi filtratelo con un colino.
- Travasate il liquido ormai freddo in bottiglie di vetro, chiudetele bene e conservatele in un luogo asciutto e buio.
Non sarà super veloce, è vero, ma è così facile che vale la pena provare! Non perdete anche la ricetta del liquore al mandarino.