Conoscete la cerimonia del tè nei paesi orientali? Ecco tutti i significati che ci sono dietro a ogni gesto di questo vero e proprio rito.

Come è risaputo, la preparazione e consumazione del tè nei paesi asiatici è un momento molto importante. Questo prodotto è ricco di significati per le culture orientali, tanto che consumarlo non è un semplice gesto o momento della giornata. Si tratta di un vero e proprio rito che prevede la preparazione, presentazione e consumazione di questa bevanda. Sapere cos’è e come si fa la cerimonia del tè è importante, perché è un evento ricco di significato per ciascun ospite; per questo motivo, ogni gesto e ogni azione devono seguire una procedura ben definita. Il tutto è documentato anche in alcune opere, come quella con il titolo “Canone del tè”. La versione più nota di questa tradizione è quella giapponese, ma l’origine di questo rituale si colloca in Cina in tempi molto antichi e si utilizzava tendenzialmente il tè verde, anche se ce ne sono tantissime tipologie e aromatizzazioni come il té al mandarino.

Cos'è e come si fa la cerimonia del té
Cos’è e come si fa la cerimonia del té

Cos’è e come si fa la cerimonia del tè al giorno d’oggi

Come già anticipato, quella più conosciuta nel mondo è la cerimonia del té giapponese. Nata nel 1500, è nota come Cha no yo, ovvero “acqua calda per il tè”. L’inizio dell’intero rituale avviene circa cinque giorni prima, ovvero dal momento in cui si consegnano gli inviti ai relativi ospiti. La cerimonia si svolge in una stanza, detta Chashitsu, che presenta due ingressi: uno per il padrone di casa e l’altro per gli ospiti; quest’ultimo ha una porta più bassa e, per attraversarla, gli ospiti devono quasi prostrarsi, in segno di rispetto e umiltà.

Il punto principale della stanza è il tokonoma, una sorta di alcova o nicchia, sulla cui parete è inciso un poema dedicato alla cerimonia e dove vi è una composizione floreale. Il bollitore è detto kama e viene posizionato in maniera diversa, in base al periodo: in inverno si collocao in una buca quadrata e in primavera in un braciere.

In una prima fase si consuma il kaiseki, un piccolo pasto a base di dolciumi, che ha lo scopo di addolcire i palati di tutti. Seguono, poi, altre due fasi in cui si prepara e serve il tè: prima quello denso e, nella seconda, un altro più leggero; entrambi si gustano senza zucchero. Il protagonista della cerimonia è il tè matcha, che si prepara per sospensione e non per infusione. Durante la preparazione il padrone di casa usa il chasen, un frullino di bambù.

Origini e storia della cerimonia del tè

L’origine di questo rituale si colloca in Cina, ma presto ha avuto esportazione anche in altri paesi asiatici. Le prime testimonianze scritte risalgono al VIII secolo, nell’opera “Canone del tè“; scritta dal monaco Lu Yu e che racconta della tradizionale cerimonia del tè cinese, ovvero Gong fu cha. Tuttavia, il tè è un prodotto rinomato in tutti i paesi asiatici e la sua importanza si è accresciuta negli anni, soprattutto grazie agli scopi medicinali a cui si lega. Molto presto, altri paesi orientali hanno inglobato questa tradizione; primo fra tutti è il Giappone, che ha reso nota in tutto il mondo l’importanza del suo rituale per la cerimonia del tè.

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ultimo aggiornamento: 14-01-2023


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