Sapete che esiste una lista nera di cibi pericolosi? Si tratta principalmente di alimenti importati e che contengono sostanze illegali. Ecco la blacklist stilata Coldiretti per il 2020.
La blacklist stilata da Coldiretti per l’anno 2020 si basa sui dati derivanti dai rapporti dell’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA) in merito ai residui dei Fitosanitari in Europa e sui rapporti stilati dal Ministero della salute relativi al Controllo ufficiali sui residui dei prodotti fitosanitari degli alimenti. Questa lista, tanto insolita quanto particolare, comprende alimenti arrivati nel nostro Paese in modo irregolare proprio perché al loro interno contendono pesticidi o altre sostanze dannose, ma ancora diffuse in alcune aree del mondo. Ecco la lista dei 10 cibi pericolosi.
La lista dei 10 cibi pericolosi stilata da Coldiretti
- Peperoncini provenienti dall’India e dalla Repubblica Dominicana: 20% di irregolarità a causa dell’utilizzo di pesticidi come Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr, Methamidophos.
- Bacche di Goji provenienti dalla Cina: 13% di irregolarità a causa dell’utilizzo del pesticida Carbofuran.
- Riso proveniente dal Pakistan: 12,5% di irregolarità a causa dell’utilizzo di Acetamiprid e Tryciclazole.
- Melograno proveniente dalla Turchia: 9,1% di irregolarità dovuta a Acetamiprid, Cypermethrin e Boscalid.
- Tè proveniente dalla Cina: 8,3% di irregolarità dovuta a pesticidi come Buprofezin, Lufenuron e Imidacloprid.
- Okra proveniente dall’India: 6,7% di irregolarità a causa dell’Acephate.
- Pitaya proveniente dall’Indonesia: 6,7% di irregolarità per Isoprothiolane e Cypermethrin.
- Fagioli secchi provenienti dal Brasile: 6% di irregolarità a causa di Acephate, Fenpropimorph, Procymidone, Propoxur, Methamidophos, Chlorpropham.
- Peperoni dolci provenienti dall’Egitto: 3,8% di irregolarità per l’uso di Flusilazole, Clofentezine, Propiconazole, Chlorpyrifos, Formetanate.
- Olive da tavola lavorate provenienti dall’Egitto: 3,7% di irregolarità a causa dell’uso del pesticida Profenos.
Come si può notare la lista è piuttosto ampia e comprende alimenti molto comuni. Per questo motivo è sempre consigliato controllare origini e provenienza dei prodotti al momento dell’acquisto, cercando di prediligere quelli italiani e ancor di più quelli locali.
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