La mano di Buddha è una varietà di cedro dalla forma decisamente particolare. Ecco tutto quel che c’è da sapere su questo interessante frutto.

Mano di Buddha, che nome particolare per un agrume! Si tratta di una varietà di cedro, caratterizzato da una forma alquanto curiosa che si discosta da quella tondeggiante dei classici agrumi. Il frutto, spesso chiamato erroneamente limone mano di Buddha, è costituito da una serie di prolungamenti che ricordano proprio la forma delle dita di una mano da cui deriva il nome.  

L’aspetto è dovuto al fatto che, nell’iniziale fase di partizione degli spicchi, ognuno di questi tende a svilupparsi come un’unità a parte e non in modo omogeneo. Questo agrume cresce su piccoli cespugli e alberi, è originario dell’Asia e in particolare si trova in Cina, Giappone e India del Nord. La sua particolare forma ne ha fatto anche un apprezzato porta fortuna: in alcune zone dell’Asia, infatti, viene regalato proprio come simbolo di fortuna e longevità. In Giappone è tradizione regalarlo a Capodanno.

Cedro mano di Buddha
Cedro mano di Buddha

Cedro mani di Buddha:  caratteristiche

Il tratto inconfondibile di questo cedro, oltre alla forma di cui si è già parlato, è l’incredibile profumo agrumato che sprigiona. All’esterno si presenta con una buccia dal colore giallo acceso, di solito l’interno è privo di semi ed è piuttosto dolce rispetto agli altri agrumi, la polpa interna e completamente edibile.

La mano di Buddha è poi ricchissima di vitamina C ed è anche utilizzata in ambito fitoterapico per le sue proprietà benefiche: in quanto aiuta nella cura delle vie respiratorie, combatte i radicali liberi, è particolarmente indicata come antiossidante perché favorisce lo sviluppo delle cellule e per rafforzare il sistema immunitario. Oltre a queste proprietà va ricordato anche che la mano di Buddha è un agrume ricco di sali minerali come Calcio e Potassio e aiuta l’assorbimento del Ferro.

Mano di Buddha in cucina

In cucina può essere utilizzato come gli agrumi più classici: è perfetto da candire e da utilizzare in questo modo per arricchire dolci di ogni tipo e per profumare l’impasto dei lievitati. È ottimo per insaporire marmellate e confetture, mentre nelle preparazioni salate si sposa benissimo con il pesce.

Potete anche provare a gustarlo “al naturale”, dopo averlo sbucciato (un compito che, vi avvertiamo, potrebbe essere un po’ lungo) per capire fino in fondo quali sono le sue proprietà organolettiche e poterlo utilizzare con più consapevolezza nelle vostre ricette.

A proposito di frutti curiosi… conoscete la granadilla?

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ultimo aggiornamento: 24-04-2021


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