C’è molta differenza tra whisky e whiskey. Scopriamo insieme le diversità tra i due distillati, in termini di origini e preparazioni.
Secondo una prima impressione, sembrerebbe esserci un’unica differenza tra whisky e whiskey. Tuttavia, la diversità tra i due distillati non sta solo nell’ortografia. La differenza nella scrittura dei due termini è strettamente connessa alle loro origini differenti. Il whisky – così detto e scritto – nacque in Scozia e si diffuse nel resto del territorio britannico.
Verso la fine del 1800, però, l’Irlanda decise di specializzarsi nella produzione di questo liquore e di differenziare il proprio prodotto da quello di qualità – oramai – scadente che caratterizzava quello scozzese. Fu così che gli irlandesi decisero di adottare una nomenclatura diversa, cominciando a usare la denominazione whiskey. La differenza ortografica identifica l’origine del prodotto, legata anche a un differente metodo di produzione.
Differenza tra whisky e whiskey e i vari tipi
La preparazione che vi è alla base dei due distillati è leggermente diversa. Il termine whisky, ovvero il primo a nascere, si può tradurre con l’espressione “acqua della vita“. Tuttavia, questi due sono solo due varietà di un’ampia famiglia di liquori. I vari tipi di whisky, o whiskey, sono distillati che derivano dalla lavorazione di un miscuglio fermentato di cereali, fatti precedentemente invecchiare in botti di legno.
Le varie tipologie di questo distillato si distinguono in base al territorio in cui sono prodotti. Ciascuno di essi utilizza un cereale diverso e anche un processo di distillazione diverso, con tempi differenti. Quello irlandese, ad esempio, deriva da una tripla distillazione di orzo maltato o non maltato. Il liquore scozzese, invece, deriva da una doppia distillazione in cui è usato solo malto d’orzo. Il whisky, specialmente quello prodotto in Scozia, attraversa anche un particolare processo di essiccazione. Il malto viene essiccato in forni a torba, prima di essere utilizzato, e assume un sapore dal retrogusto affumicato.
Cosa differenzia il whisky dal Cognac
Il Cognac nasce in Francia e solamente quello proveniente dalla regione omonima può essere così denominato. Esso è una sorta di vino doppiamente distillato e, poi, lasciato invecchiare nelle botti. Per questo, però, è necessario di un tempo minimo di due anni e mezzo. Stiamo parlando di una sorta di succo d’uva che, dopo un’attenta lavorazione di questo frutto, si trasforma in vino. Questa è la principale caratteristica che lo differenzia da qualsiasi tipo di whisky che, invece, ha come prodotto base un cereale – principalmente l’orzo.
Differenza tra whisky e Brandy
Anche la differenza tra questi due liquori è data dal prodotto di partenza. Così come avviene per il Cognac, anche il Brandy è realizzato utilizzando frutta fermentata. Il termine ha origine olandese e si può tradurre con l’espressione “vino bruciato“. Anch’esso viene distillato utilizzando uva o altri frutti in grado di produrre un succo pieno di zuccheri. Il colore di questo distillato, poi, è determinato dal processo e dai tempi di invecchiamento. Se non viene fatto invecchiare appare incolore mentre, se i tempi di questo processo sono lunghi, diventa sempre più scuro e dorato.
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