Ecco la ricetta del peach cobbler, un piatto che affonda le proprie radici nelle prime colonie americane!
Il peach cobbler è un dolce originario della Georgia, dove le pesche sono il frutto nazionale! Secondo la tradizione, l’invenzione di questa pietanza è da attribuire ai primi coloni provenienti da Olanda e Inghilterra e veniva regalato come proposta di matrimonio. Si tratta di un dolce povero, che dall’aspetto ricorda il crumble e che gli americani preparano d’estate! Vediamo quindi il procedimento per prepararlo!
Preparazione del peach cobbler
- Iniziate dalla preparazione della frolla. Unite la farina insieme a 20 g di zucchero di canna, un pizzico di sale, metà del burro (50 g) e l’uovo. Una volta che il tutto sarà amalgamato, aggiungete il latte freddo e mescolate.
- Quando il composto sarà diventato omogeneo, formate un panetto e avvolgetelo nella pellicola. Mettetelo in frigo e lasciate riposare per circa 30 minuti e, nel frattempo, preparate il ripieno.
- Lavate e sbucciate le pesche. Tagliatele a fette (o a pezzettini) e adagiatele nella teglia da forno, per poi condirle con il succo di limone. Aggiungete il restante zucchero di canna (100 g), la cannella, l’altra metà del burro e la noce moscata.
- Mettete le pesche a cuocere in forno ventilato a 170°C per circa 10 minuti. Una volta cotte, mettete l’impasto freddo del frigo sopra le pesche e cuocete per altri 30 minuti.
- Il peach cobbler è pronto! Potete servirlo caldo o tiepido, magari accompagnato da una pallina di gelato!
Varianti del peach cobbler
Come suggerisce il nome stesso, il peach cobbler ha come frutta di base le pesche. Ma nulla vieta di provare a prepararlo con altri tipi di frutta! Provate ad utilizzare le ciliegie o le fragole oppure, per una versione più “autunnale”, vanno bene anche le mele!
Conservazione
Il peach cobbler può essere conservato in frigo fino a cinque giorni. Basta metterlo all’interno di un contenitore ermetico! Potete anche riporlo in freezer e congelarlo, così da poterlo gustare fino a 2 mesi dalla preparazione. Tuttavia, questo dolce è più buono se gustato appena fatto o nei giorni appena successivi alla cottura.
